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lunedì 25 aprile 2011

Verità alimentari. Tutto ciò che non vi hanno mai raccontato.

Sull'argomento "alimentazione" si potrebbe certamente scrivere per mesi consecutivi, ma in questo contesto mi limiterò soltanto a fornirvi le conclusioni degli ultimi studi che scienziati nutrizionisti hanno condotto sull'alimentazione, risultante essere più appropriata per l'essere umano.
Cominceremo con una seguenza video dell'illustre dottor Valdo Vaccaro, che ci spiegherà con parole il più semplici possibili, la fisiologia del nostro organismo e come esso reagisce a certi cibi che assumiamo naturalmente ogni giorno in certe quantità.


Adesso cercheremo di approfondire alcune delle tematiche trattate dal dott. Vaccaro, con i seguenti articoli.

I rischi nel mangiare carne
Dottor George Clements – “Scienza & Salute”, giugno 1989
“Io non mangerò mai più carne finché il mondo esiste”. I Cor. 8:13.
"L'estrema avversione che alcuni adulti e molti bambini mostrano nei confronti della carne di ogni tipo, è attribuita da Fitch ad una tendenza atavica, cioè alla sopravvivenza dell'istinto primitivo dei nostri antenati preistorici che non mangiavano carne” - (J. H. Kellog, M.D., editore Buona Saluto).
"E' stata notata l'enorme quantità di morti in America dovuta al morbo di Bright. Non ho più dubbi che la dieta ricca di carne rovini i reni, specialmente considerando gli esperimenti dei dr. Newburgh, i quali provano che possiamo, con certezza matematica, produrre il morbo di Bright anche nei topi, mettendoli a dieta con molta carne” - (M. Hindhede, M.D., Commissario della Sanità in Danimarca),
La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. Un'ampia esperienza sta provando che il sospetto è fondato. L'avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare la carne.
Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue. Ora è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che danno le migliori bistecche.
Il brodo di manzo è stato a lungo considerato un valido tonico e stimolante, quasi indispensabile per i malati deboli. Ora è noto che è vero il contrario. Secondo un eminente medico francese, il brodo di manzo è una «vera soluzione di veleni». Il dottor Austin Flint, dei Bellevue Hospital College, uno dei più importanti medici d'America, fece un'analisi chimica dei brodo di manzo, e scoprì che il risultato era praticamente lo stesso di un'analisi dell'urina. E' inevitabile che sia così, perchè il brodo di manzo, il brodo di carne, il brodo di pollo, il bollito e gli estratti di carne di tutti i tipi sono dei veri e propri tessuti disintegrati, preparati artificialmente, proprio come l'urina, che è composta da tessuti disintegrati, prodotti dal metabolismo dei corpo. Il brodo di manzo, perciò, è un veleno che intossica. Non ha proprietà nutritive; il suo uso non è mai indicato; né ha la capacità di aiutare i malati deboli o i convalescenti.
Bouchard scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell'urina aumentava del 50%, e se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava dei 400%. Sterling scoprì che mangiare carne aumentava il contenuto di acido urico dell’urina da tre a dieci volte. Alla luce di questo, è da ricordare che l'acido urico, in combinazione con altre tossine, è considerato da molti ricercatori il più attivo di tutte le sostanze che producono le malattie.
Un tempo si supponeva che la carne fosse particolarmente salutare nella cura della tisi. Qualche anno fa un tedesco entusiasta fondò un'istituzione col proposito di nutrire i tisici esclusivamente con la carne, usando principalmente carne cruda. L'iniziativa fallì in sei mesi. La carne si decompone nel tratto digestivo; il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di anormalità.
Gli esami post mortem, fatti in centinaia di casi al Phipps Institute di Philadelphia, hanno dimostrato che l'86% di tutti i malati di tisi avevano anche i reni malati, e in uno stadio abbastanza avanzato. L'indebolimento dei reni è, infatti, fra la cause più comuni di morte nella tubercolosi polmonare. Ed è sempre la carne ad essere in genere responsabile dei morbo di Bright e di altre disfunzioni renali.
"Nella dieta di frutta, noci e verdure, i malati di cancro hanno nelle loro mani i mezzi per liberarsi largamente, se non interamente, dalla paura che accompagna questa terribile malattia. lo l'ho verificato molte volte nella mia esperienza, e nella cura di questa malattia mi si è aperta una porta ancora più ampia da quando ho conosciuto il valore di una dieta simile". (George Biack, M.D.).
Il cibo animale, l'abuso del quale si fa ogni giorno più grande, non è un cibo in nessun senso, ma un veleno continuo". (Prof. Dr. Huchard).
Se non fosse per la carne, noi dottori avremmo poco da fare. - (Dr. Allison, esperto in alimentazione).
Per più di un centinaio di anni, i medici ostinatamente sostennero che una dieta composta principalmente di carne, era essenziale per la cura vittoriosa dei diabete. Di questa assurda teoria Trall osserva: “Io non posso qui fare a meno di alludere ad un perfezionato regime dietetico che è stato recentemente proposto dall'Accademia francese di Medicina, e discusso nel giornali di medicina di questo paese, per la cura della malattia chiamata diabete. Questo miglioramento consiste nel nutrire il paziente con la carne di animali carnivori - gatti, cani, volpi, ecc.. E allo stesso scopo di vincere il pregiudizio che la mente o il palato dei paziente potrebbero avere contro l'alimentazione al sangue, si propone poi di condirla abbondantemente con brandy e spezie. Tali scoperte nella scienza medica hanno il potere di portarci indietro nel Medio Evo, piuttosto che condurci a dei risultati utili nel futuro". - (Il corretto cibo dell'uomo).
Ancora abbastanza recentemente era usuale per i medici nutrire i diabetici quasi esclusivamente con la carne. Questa è una ragione per cui questi malati non guariscono mai. I dottori "senza farmaci" hanno provato che, una dieta di carne peggiora la malattia, aumenta la presenza di zucchero nell'urina e, comunque, peggiora lo stato del paziente.
Una dieta di carne magra è stata a lungo considerata benefica nel casi di obesità. Ora è noto che in simili casi di anormalità c'è una tendenza a sviluppare il diabete, e questo aumenta mangiando la carne. Commentando i pericoli nel mangiare la carne magra, Hindhede disse: “Noi abbiamo provato anche a vivere di sola carne. Ma dopo esserci nutriti di carne magra, cotta o arrostita, tre volte al giorno, In soli tre giorni stavamo così male che nessuno di noi volle continuare. Quale fu la causa? Dunque, quando gli intestini sono pieni di carne magra, il risultato è la putrefazione, che si manifesta in diarrea e feci maleodoranti. Attraverso questo processo sono probabilmente prodotte delle tossine, che una volta assorbite, causano un avvelenamento. Una dieta di sola carne magra è velenose per l'uomo, non ci sono dubbi su questo".
Hindhede ha condannato anche le uova e il latte con queste parole: “ClO' CHE E' STATO DETTO SULLA CARNE E'VALIDO PER LE UOVA E IN PARTE PER IL LATTE”.
Il beri-beri, lo scorbuto, il rachitismo e la pellagra sono malattie da deficienza, e spesso risultano dal mangiare troppa carne. Tutti i tipi di carne mancano di molti elementi che il corpo deve avere per costruire dei tessuti sani. La carne è molto carente di vitamine e di sali di calce. D'altra parte, la frutta fresca le bacche e le verdure sono ricche sia di vitamine che di sali, e mangiandole si assumono tutte le vitamine e i sali di cui il corpo ha bisogno. Qualche anno fa uno specialista dello stomaco fece trasalire il mondo della medicina affermando che "l'ulcera dello stomaco è una malattia di chi mangia la carne”. Il cancro dello stomaco e degli intestini ha origine dalla stessa causa - quando non è prodotto dalla vaccinazione o dalla inoculazione.
Il 75% delle malattie più terribili di cui soffriamo, sono in pratica avvelenamenti causati da cibi non naturali. La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l'uomo è un animale frugivoro e non carnivoro". - (Alexander Haig M.A.,F.R.C.P.).
Quei mangiatori di carne, che sono troppo deboli per abbandonarne l'abitudine, e quelli i cui dividendi dipendono dall'industria che inscatola la carne, sono sempre pronti a fare una grande pubblicità ad ogni informazione che sembra aiutare la loro causa. Molte persone credono che per avere forza e vigore è necessario mangiare carne rossa. Sembrano dimenticare che i buoi e gli elefanti prendono la loro grande forza e il sangue dall'erba e dalle foglie, ricche di vitamine, di calcio, di ferro e di altri sali minerali. I deboli, i magri e gli anemici, invece di nutrirsi di fegato di vitello e di olio di fegato di merluzzo, dovrebbero trovare i cibi vitali nel regno vegetale, per la mancanza dei quali il loro sangue sta morendo di fame e il loro corpo si sta ammalando.
Le informazioni relative al rischi nel mangiare la carne, dovrebbero essere sufficienti a ridurre di molto il consumo della carne. Ma se i rischi si limitassero solo a quanto scritto sopra, l'argomento sarebbe di così poca importanza da ricevere poca attenzione da parte nostra. E' stato recentemente dimostrato da Moore, nei laboratori di Fisiologia di Harvard, che una dieta di carne causa un'accelerazione dei battito cardiaco sorprendente per velocità e durata. Dopo un pasto di carne, l'aumento dei battiti cardiaci va regolarmente dal 25 al 50% sopra il livello rispetto al digiuno, e persiste, in soggetti sperimentali, da 15 a 20 ore, raggiungendo un totale di molte migliaia di battiti in più. Moore mostrò che un pasto di proteine causa un sovraccarico di lavoro per il cuore, che è paragonabile, in estensione, all'attività totale del cuore di due o tre ore; ciò ha portato Moore ad affermare che una dieta con molte proteine è incompatibile coi riposo cardiaco.
La carne, scendendo nello stomaco e nelle budella dell'uomo, è come se giacesse sotto il sole estivo al margine della strada, e ciò di certo causa danni maggiori di quanto sia mai stato detto o scoperto.
Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali.
La carne, scendendo nel tratto digestivo che è di una bellezza teatrale, dipinto con tutti i colori di una bambola di cera, forma uno dei veleni più mortali che i chimici abbiano mai conosciuto, e dà al respiro un odore nauseante che si tenta di correggere masticando caramelle e gomme profumato. Il dentista dica che il cattivo odore proviene dal denti malati, mostrando quanto abbia ancora da imparare.
Quando il sangue diventa così contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso e, in un processo di emergenza, crea un'eruzione; i dottori possono definirla morbillo, varicella, eczema, e così via, e cercano di "curare la malattia” con altri veleni sottotorma di farmaci e sieri. Non c'è da stupirsi se il grande Metchnikoff, dopo una vita di studi sull'argomento, abbia dichiarato che la putrefazione alimentare sia responsabile della morte prematura, che è causa di tutte le malattie, perchè questi pericolosi veleni passano dal canale alimentare nella linfa e nel sangue, e da questi sono condotti in tutto le parti dei corpo - il fegato, i polmoni, i reni, il cuore e il cervello.
L'origine di tutte le malattie giace nella putrefazione alimentare, disse Metchnikoff. Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi. Molti studi sperimentali hanno indicato che mangiare carne causa la nefrite cronica. Il professor Newburg, dell'università dei Michigan, ha dichiarato che una piccola porzione di proteine della carne, come il 20%, porta ad un logoramento dei reni.
Le esigenze dell'ultima guerra sono servito a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie. Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dei l'alimentazione sparirono quasi completamente.
La gente rovina la propria salute mangiando carne, poi paga i dottori per farsi curare i sintomi che provengono da questo abuso. Molti medici ignorano la causa che si nasconde dietro i sintomi di alcune malattie, perché anche loro mangiano liberamente la carne come molti dei loro pazienti, e soffrono e muoiono prematuramente per la stessa "malattia”.
 
L'influenza della cottura degli alimenti sulla composizione ematica dell'uomo
di Paul Kouchakoff (Suisse), M.D. dell’Istituto di Chimica Clinica, Losanna, Svizzera 1930

Traduzione italiana a cura di Stefano Gallone, Milano, Italia
Tratto dal blog "Cultura e salute" http://culturasalute.blogspot.com

Procedimento: Primo Congresso Internazionale di Microbiologia, Parigi 1930.
Traduzione a cura della Fondazione Lee per la ricerca nutrizionale, Milwaukee 1, Wisconsin

L'organismo vivente è molto sensibile a tutte le influenze nocive e reagisce contro di loro immediatamente. Lo vediamo quando facciamo un’analisi del nostro sangue durante semplici malattie infettive, quando sostanze estranee sono introdotte nel nostro sistema, ecc.. In tali casi il numero dei globuli bianchi cambia e il loro rapporto percentuale è alterato. Questa è una delle indicazioni di un processo patologico in corso nel nostro organismo. Anche dopo ogni razione di cibo, si osserva un aumento generale dei globuli bianchi, e un cambiamento del loro rapporto percentuale. Questo fenomeno è stato considerato, fino ad ora, fisiologico e si chiama leucocitosi digestiva. Usiamo, per il nostro cibo, alimenti crudi, prodotti alimentari alterati per mezzo di alte temperature e prodotti alimentari lavorati. Come fa, allora, ciascuno di questi alimenti preso separatamente ad agire sulla nostra formula ematica? Troviamo che, dopo aver ingerito alimenti crudi, né il numero di globuli bianchi, né il loro rapporto percentuale è cambiato. La semplice acqua potabile non bollita, acqua minerale, sale, diversi prodotti alimentari verdi, cereali, noci, miele, uova crude, carne cruda, pesce crudo, latte fresco, latte acido, burro - in altre parole, i prodotti alimentari nello stato in cui essi esistono in natura, appartengono al gruppo di quegli alimenti che non scatenano alcuna alterazione nella nostra formula ematica.

Dopo il consumo degli stessi alimenti naturali, alterati per mezzo di elevate temperature, troviamo che il numero complessivo dei globuli bianchi è cambiato, ma il loro rapporto percentuale è rimasto lo stesso.

Dopo il consumo di prodotti alimentari lavorati, non solo il numero di globuli bianchi è cambiato, ma anche il loro rapporto percentuale.

A questo gruppo appartengono zucchero, vino, cioccolato in tavolette, ecc.. Tutti i nostri esperimenti hanno dimostrato che non è la quantità ma la qualità del cibo che svolge un ruolo importante nella trasformazione della nostra formula ematica, e che 240 milligrammi o anche 50 milligrammi di prodotti alimentari producono la stessa reazione di grandi dosi degli stessi. Gli esperimenti dimostrano anche che la reazione nel nostro sangue avviene nel momento in cui il cibo entra nello stomaco, mentre la preliminare masticazione del cibo in bocca, riduce questa reazione.

Abbiamo già detto che gli alimenti crudi, modificati mediante le alte temperature provocano solo un aumento del numero complessivo dei globuli bianchi.

Ma questo fenomeno si verifica solo quando tali alimenti sono riscaldati al punto di ebollizione o si verifica lo stesso fenomeno a temperature più basse?

Sembra che ogni alimento abbia la sua propria temperatura da non oltrepassare con il riscaldamento, altrimenti perde le sue virtù originali e scatena una reazione nell’organismo. La semplice acqua potabile, riscaldata per mezz'ora a una temperatura di 87 °C non cambia la composizione del sangue, ma questa stessa acqua, riscaldata a 88 °C, la modifica. Abbiamo dato il nome di "temperatura critica" al più alto grado di temperatura al quale un determinato alimento, può essere cucinato per una mezzora a bagno-maria (metodo di mettere una vaschetta di alimenti in un altro tegame contenente l'acqua per stabilizzare il calore da trasferire al cibo), e mangiato, senza cambiare la nostra formula ematica. Questa temperatura critica non è la stessa per tutti gli alimenti crudi. Essa varia in un intervallo di dieci gradi. La più bassa temperatura critica per l'acqua è di 87°C; per il latte è 88°C; per i cereali, pomodori, cavoli e banane, 89°C; per le pere, carne, 90°C; per il burro, 91°C; per le mele e arance, 92°C; per le patate, 93°C; per le carote, fragole, fichi, 97°C. I nostri esperimenti dimostrano che è possibile contrastare l'azione di un alimento, una volta che la sua temperatura critica è stata superata. Esistono leggi rigorosamente definite per tutto questo, e la temperatura critica qui svolge un ruolo primario. Infatti se un alimento cotto viene mangiato con lo stesso prodotto allo stato grezzo non c'è reazione.

Il prodotto crudo neutralizza l'azione che questo stesso prodotto cotto, per il quale è stata superata la sua temperatura critica, avrebbe scatenato. In altre parole, il prodotto crudo può, per così dire, ristabilire le virtù del prodotto alterato da una temperatura elevata. Una ri-attivazione è possibile anche quando due alimenti diversi sono ingeriti, ma con una condizione: la loro temperatura critica deve essere la stessa, oppure la temperatura critica del prodotto crudo deve essere superiore alla temperatura critica di quello surriscaldato.

Se la temperatura critica di un alimento crudo è inferiore a quella dell’alimento surriscaldato, la reazione si scatenerà sicuramente; in questo caso, anche l'aumento della quantità degli alimenti crudi non aiuta.

Questa legge rimane la stessa anche quando il prodotto crudo viene mischiato con diversi altri surriscaldati dalla stessa temperatura critica. Se diversi alimenti cotti vengono ingeriti, ciascuno con una diversa temperatura critica, insieme a cibo crudo, la reazione avviene ugualmente, anche se l’alimento crudo ha una temperatura critica superiore a quella di alcuni degli alimenti cotti.

Ora passiamo al 3° gruppo di alimenti, come lo zucchero, vino, ecc.,  ottenuti da processi produttivi complessi, e che producono la doppia reazione nel nostro organismo. Questi prodotti possono essere consumati senza scatenare alcuna reazione, ma solo quando vengono introdotti nel nostro organismo congiuntamente con almeno due alimenti crudi di una diversa temperatura critica. Anche un solo prodotto grezzo ha un effetto benefico su questo 3° gruppo, e li priva di una delle loro proprietà, cioè la capacità di alterare il rapporto percentuale dei globuli bianchi.

Per quanto riguarda le proporzioni in cui gli alimenti crudi devono essere aggiunti agli alimenti cotti, vi è un minimo non riducibile. Per l'acqua, per esempio, è del 50%.

CONCLUSIONI: Dopo più di 300 esperimenti su dieci individui di diversa età e sesso, siamo giunti alle seguenti conclusioni: L'aumento del numero di globuli bianchi e l'alterazione del loro rapporto percentuale che ha luogo dopo ogni pasto, e che è stato considerato finora come un fenomeno fisiologico, è, in realtà, qualcosa di patologico. Esso è scatenato dall'introduzione nel sistema dei prodotti alimentari alterati per mezzo di alte temperature e da trattamenti complessi dei semplici prodotti della natura.

Dopo il consumo di prodotti alimentari freschi crudi, prodotti dalla natura, la nostra composizione ematica non cambia in alcun lasso di tempo, né in conseguenza di qualsiasi combinazione.

Dopo il consumo dei prodotti alimentari naturali, ma modificati per mezzo di alte temperature, si manifesta un aumento del numero generale dei globuli bianchi, ma il loro rapporto percentuale rimane lo stesso.

Dopo il consumo di prodotti alimentari naturali alterati dai processi di produzione industriale, si manifesta un aumento del numero complessivo dei globuli bianchi, nonché un cambiamento nel loro rapporto percentuale.

E' stato dimostrato che è possibile ingerire, senza cambiare la composizione ematica, ogni genere di prodotti alimentari che è abitualmente consumata, ma solo seguendo questa regola: - devono essere ingeriti insieme agli alimenti crudi, secondo la formula descritta. In un organismo sano, con il consumo di un alimento, non è possibile modificare il rapporto percentuale dei globuli bianchi, senza aumentare il loro numero complessivo. Gli alimenti non sembrano avere alcuna influenza sulla eosinofilia transizionale e polimorfonucleare (variazione dei leucociti, ndt) ed il loro rapporto percentuale non è alterato.
Possiamo cambiare la nostra formula ematica nella direzione che desideriamo con la dieta opportuna.
L’esame del sangue può essere significativo, come diagnosi, se è fatto a stomaco vuoto.

Alimento
Temperatura critica (°C)
L'acqua potabile
88°C
Latte
88°C
Cereali
89°C
Pomodori
89°C
Cavolo
89°C
Banane
89°C
Burro
91°C
Mele
92°C
Arance
92°C
Patate
93°C
Carote
97°C
Fragole
97°C

  
Il latte: a ciascuno il proprio
Tratto da “MRA il Metodo René Andreani” -
www.vegetarian.it
Igienismo - la Scienza della Salute
Il latte della donna fa bene al neonato, quello della mucca fa bene ai vitelli. “Fino a due anni i bambini dovrebbero essere alimentati con latte materno. Dopo i due anni, dimenticate ogni tipo di latte!”. Questa vera e propria bomba è stata fatta esplodere agli inizi degli anni novanta dal celeberrimo dottor Benjiamin Spock, padre della moderna pediatria. Questa inversione di tendenza portò il dottor Spock ad abbracciare le tesi che da anni molti medici ed esperti (nonché vegan, macrobiotici ed igienisti) propugnano: il latte vaccino fa male, soprattutto in fase di crescita, perché può provocare molte deficienze immunitarie e disturbi vari, tra cui l’anemia, allergie e persino un insufficiente sviluppo cerebrale. In America e in Italia in molti si scagliarono contro Spock, definendo “vecchio arteriosclerotico” questa vera “leggenda della puericultura” che, a 89 anni suonati, ebbe il coraggio intellettuale di ammettere i propri errori e di dichiarare che il latte di vacca è adattissimo ai vitelli, ma non agli uomini. 
L’uomo è l’unico animale che continua a nutrirsi di latte anche dopo lo svezzamento. Che sia il desiderio di non diventare mai adulti? Il latte vaccino è un cibo per vitelli, non per l’uomo. Serve a far crescere un vitello e a farlo assomigliare ad una mucca, ma sicuramente non per aiutare un bambino a diventare un uomo. Per questo la natura ha predisposto il latte materno. La madre, nella società moderna, ha sempre più spesso rinunciato ad allattare al seno il proprio neonato (bassissime le percentuali alla fine degli anni sessanta), un po’ per motivi di tempo (essendo inserita nel frenetico processo produttivo), un po’ per mancanza d’informazione sull’insostituibilità del latte materno nei primi mesi di vita. La donna si è poi fatta condizionare da false paure sui presunti danni estetici dell’allattamento e da un malinteso desiderio d’emancipazione. Il peso più decisivo, in questa “scelta”, lo ha avuto la martellante pubblicità delle industrie produttrici di latte (in polvere e non), aiutate sicuramente dai sacerdoti della salute in camice bianco che hanno contribuito a creare un vero e proprio “mito” alimentare, basato su poco o nulla. 
Prima di tutto il latte di una madre sana è sempre fresco e batteriologicamente puro, mentre ogni tipo di latte non umano deve subire un processo di “cottura” ad alte temperature che ne distrugga gli organismi nocivi (ma la stessa sorte tocca purtroppo anche alle vitamine). Latte materno e latte vaccino non sono assolutamente uguali, se non nel colore: si differenziano, infatti, nella composizione percentuale degli ingredienti (essendo uno destinato a far crescere esseri umani e l’altro bovini), e nella qualità di tali ingredienti (ad esempio le catene d’aminoacidi sono completamente diverse). Inoltre solo nel latte materno sono presenti sostanze che immunizzano il neonato dalle infezioni (soprattutto quelle respiratorie e intestinali), nonché la quantità di fosforo esattamente necessaria al suo sviluppo cerebrale. Il “cucciolo” d’uomo sviluppa dapprima il cervello, mentre l’animale sviluppa prima la struttura ossea. La quantità di lattosio, essenziale per lo sviluppo cerebrale del bambino, nel latte umano è quasi il doppio rispetto a quella che si riscontra nel latte vaccino, Questo fatto è facilmente spiegabile se si pensa che l’accrescimento del cervello del bambino è molto più rapido di quello del vitello. Il latte di mucca contiene molta caseina (quasi tre volte il latte umano), una proteina che, a contatto con i nostri succhi gastrici, “caglia”, formando un grumo compatto, alquanto indigesto, che provoca inoltre l’aumento dei processi putrefattivi intestinali. 
Il latte vaccino, dovendo servire ai vitelli, che hanno una velocità d’accrescimento fisico notevolmente superiore a quell’umana (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato umano lo raddoppia in 180 giorni), contiene dal 3,5% al 5% di proteine, contro l’1,2% del latte umano. Tale notevole quantità di proteine nel latte di mucca costituisce, quindi, un’autentica overdose proteica per un essere umano. Si è così accertato che quando le proteine superano il normale fabbisogno del mammifero che assume un determinato latte, l’eccesso determina un sovraccarico per il fegato e le reni, che hanno il compito di eliminare i prodotti del metabolismo proteico. Il latte umano, al contrario di quello vaccino, garantisce al neonato la massima prevenzione dalle allergie e dalle infezioni. I medici hanno riscontrato che oggi il giovane americano, alla visita di leva, ha già terminato la crescita ossea, cosa che solo venti anni fa succedeva sei - sette anni più tardi. Questo avviene perché sono alimentati fin dalla nascita con latte non specifico e con altri cibi iperproteici. Tra l’altro ogni alimento ha valore nutritivo per la sua capacità di essere assorbito dal nostro organismo, non solo per la quantità di sali minerali, vitamine o proteine in esso contenuto. 
Il calcio tanto reclamizzato nel latte vaccino è in genere male assorbito dall’uomo, perché è associato con una percentuale (relativamente) troppo alta di fosforo (fattore inibente) e alla caseina. Nonostante ciò, nei paesi occidentali “sviluppati” mangiamo così tanto da riuscire a fare un’overdose quotidiana di calcio, il quale va a depositarsi sulle pareti delle arterie - provocando, insieme al colesterolo, l’indurimento delle stesse - oppure forma calcoli renali, o si accumula nelle articolazioni, dando vita a manifestazioni artritiche. Il cinese medio assume appena 15 mg di calcio al giorno, eppure ha meno carie e osteoporosi dell’americano medio, che ne ingurgita ben 800 mg. Bambini affetti da otiti, tracheiti, catarri a ripetizione sono rientrati nella norma sopprimendo i latticini ed in particolar modo lo yogurt. L’insonnia dei neonati è di solito da addebitare alla somministrazione di latte vaccino. Latticini e formaggi sono legati alle malattie della civiltà: insorgere di tumori, cisti, fibromi, cancro all’apparato riproduttivo femminile (seno, utero, ovaia), infezioni all’apparato uro - genitale (cistiti e candida, molto diffusa tra le giovani americane), malattie del sistema cardiocircolatorio (arteriosclerosi, trombi, infarti...) a causa dell’enorme quantità di grassi saturi; connessione diretta con le più svariate forme d’allergia sia alimentare che della pelle e dell’apparato respiratorio (asma, raffreddore da fieno), abbassamento delle difese immunitarie, problemi del sistema digerente (diarrea, stitichezza, per la mancanza di fibre).
CONSIDERAZIONI FINALI. Se non sono ancora state sufficienti tutte le informazioni e le considerazioni esposte facciamo, prima di chiudere, un’ultima riflessione: Il latte è un alimento per i cuccioli di quella particolare specie animale che, proprio per questa caratteristica, si differenzia da tutte le altre: i mammiferi. Ebbene, non esiste alcun mammifero che, arrivato all’età adulta nella quale è in grado di nutrirsi da solo, continui ad assumere il latte. Solo l’uomo continua a bere latte e non usa nemmeno il proprio, ma quello di altre specie. Se esistono delle leggi in natura, qualcuno sicuramente sta sbagliando trascurando il fatto che le leggi naturali, contrariamente da quelle umane, non ammettono deroghe. Infine, esaminando lo sviluppo del cucciolo uomo, vediamo che ad un certo punto cominciano a spuntare i primi denti. La comparsa dei denti sta a significare che nel corpo di quell’esserino (e soprattutto nel suo apparato digerente) hanno avuto inizio le varie trasformazioni che lo condurranno gradatamente all’alimentazione dell’adulto. Da quel momento, l’importanza del latte (quale alimento unico) cessa, e anche la sua importanza quale alimento basilare diminuisce man mano che lo svezzamento procede e terminerà verso la fine del secondo anno di vita, quando sarà completata la sua prima dentizione, che viene appunto chiamata “da latte”: termina cioè quando il bambino ha i suoi venti denti caduchi. Il latte diventa allora un alimento secondario e anche la sua importanza come tale finirà per scomparire allorchè il ragazzo, versi i quattordici anni, avrà i primi 28 denti della sua dentatura permanente. A partire da quell’epoca egli potrà veramente alimentarsi come l’adulto e IL MAMMIFERO ADULTO NON SI CIBA DI LATTE.
CIBI CHE CONTENGONO LATTE: tutti i tipi di formaggio, yogurt, gelato, cappuccino, crema di nocciole, budini, frappè, frullati, burro, alcune interpretazioni del pesto alla genovese, ravioli e tortelli ‘di magro’, lasagne e cannelloni al forno, sformati e soufflè, salsa besciamella, gnocchi, purè di patate, pizza e calzoni, panini toast e tramezzini, alcuni prodotti precotti da infornare per fare focacce e simili, panna, mascarpone, quasi totalità della pasticceria (anche quella secca), merendine, biscotti, cioccolata al latte, certo scatolame, salse e manicaretti particolari o esotici che si trovano nei supermercati, mortadella, wurstel, prosciutto cotto, ecc..
Concludendo, il calcio, indispensabile al nostro organismo, è meglio ricavarlo da alimenti d’origine vegetale, anziché d’origine animale. RAW FOOD - Frutta, germogli e verdure CRUDE, fresche di stagione e possibilmente biologiche, contengono le giuste quantità di calcio biodisponibile e quindi assimilabile, con facilità, dal nostro organismo. www.vegetarian.it
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I pericoli del latte
Da documenti storici, risulta che fu nel 1793 per opera di un certo Underwood, che venne dato a dei neonati il latte di mucca! Prima di tale data, se una madre moriva e lasciava il piccolo da allattare, ci pensava la balia e non certo una vacca! La composizione del latte umano è unica. Il bambino ha una crescita lenta, mentre il vitello ha una crescita molto rapida, ecco perché il latte di vacca contiene più del doppio di proteine e calcio di quanto non ne contenga il latte umano.

Latte
Lattosio
Grassi
Proteine
Sali
Umano
7%
4%
1,5%
0,2%
Mucca
4,4%
4,5%
4,3%
0,8%
Capra
4,8%
3,7%
3,5%
0,45%

La caratteristica più singolare nella crescita del piccolo dell’uomo, rispetto a quella degli altri animali, è il grande sviluppo del cervello nel primo anno di vita. Il latte umano è preposto a favorire tale sviluppo, come nessun altro latte! Oggi il latte vaccino viene pastorizzato, omogeneizzato, trattato, congelato, evaporato, condensato, polverizzato, adulterato, aromatizzato… Tutti processi mortiferi.
L’omogeneizzazione per esempio consiste nel passare il latte attraverso una grande centrifuga che separa il grasso (crema, panna montata, ecc.) dal latte stesso. Tale processo meccanico produce una notevole ossidazione con conseguente perdita di valore e crea dei microscopici grumi di grasso che possono “strisciare”, “rigare” e quindi infiammare le vene, facendo intervenire sul posto colesterolo, fibrine, calcio, per bloccare tale processo infiammatorio. Il risultato sono le tristemente note e famose placche ateromatose!
Durante il processo di pastorizzazione del latte il Trifosfato di Calcio-Magnesio si scompone in sali: Fosfato di Calcio, Fosfato di Magnesio, Carbonato di Calcio che sono del tutto insolubili e assolutamente inutili (come tutti i minerali inorganici); le proteine del latte coagulano e precipitano assieme ai sali.
I minerali alcalini si ossidano e ciò che resta dopo la perdita della parte alcalina è molto acidificante per l’organismo. Un corpo acido sottrae minerali alcalini dalle riserve (ossa, denti, capelli, unghie, ecc.)
Questo è motivo per cui latte e latticini, anche se vengono consigliati dai medici per “curare” l’osteoporosi, sottraggono invece minerali come il calcio.
Una proteina del latte, la caseina, non possiamo digerirla perché non abbiamo l’enzima (DPP-IV) sempre più disabilitato a causa delle vaccinazioni, del fluoro, cloro. L’enzima per digerire lo zucchero (lattosio), lo perdiamo all’età di circa 3 anni e quindi il lattosio si trasforma in acido lattico, un sottoprodotto tossico e soprattutto acidificante. Altre proteine come la albumina e globulina subiscono a causa della pastorizzazione la coagulazione.
La pastorizzazione deammina alcuni aminoacidi facendoli diventare inutili alla nutrizione, la vitamina C viene totalmente distrutta, come pure tutte le altre vitamine. Lo maggior parte dell’importante iodio viene perso.
Infine nel latte vi sono delle sostanze come la lactenina e l’acido rumenico, che risultano essere nocive per la flora batterica intestinale per via della loro attività antibiotica. Il latte scremato causa più danno di quello intero, perché quando si diminuisce la percentuale di grasso, quella delle proteine aumenta!

Radiazioni degli alimenti: onde umane e salute
Marcello Pamio, fonte: “Radiations des aliments: ondes humaines et santè”, André Simoneton e "La vita segreta delle piante" di Peter Tomkins e Christopher Bird

Quando si parla di materia ed energia, subito alla mente compare l’immagine di Albert Einstein e della sua famosa equazione: E= mc2. Se invece si parla di radiazioni e vibrazioni emesse dagli alimenti, alla mente, nonostante la storia sia ricca di personaggi che hanno lavorato in questo ambito, non compare proprio nulla! Come mai? Questo articolo ha proprio il senso di ricordarne uno: Andrè Simoneton, un ingegnere elettrico francese.

Simoneton partendo dalle ricerche e scoperte di altri grandi ricercatori, come i francesi André Bovis e Louis Kervran e il russo G. Lakhowsky, si è occupato principalmente delle “azioni”, degli "effetti" che gli alimenti hanno sul corpo umano. Per esempio una delle teorie di André Bovis, si basa sul principio che la Terra ha correnti magnetiche positive che vanno da Nord a Sud e correnti magnetiche negative che vanno da Est a Ovest. Queste correnti vengono captate da tutti i corpi sulla superficie terrestre, e se uno di questi corpi viene messo in posizione Nord-Sud sarà più o meno polarizzato a seconda della forma e della sua consistenza.
Nei corpi umani queste correnti, dette positive e negative, entrano in una gamba ed escono dalla mano della parte opposta; contemporaneamente le correnti cosmiche entrano dalla testa ed escono dalla mano e dai piedi opposti. Tutti i corpi contenenti acqua accumulano queste correnti e le irradiano lentamente, perciò il corpo umano (e tutti gli alimenti offerti dalla Natura), come un condensatore variabile, agisce da rilevatore, selettore e amplificatore di onde corte e cortissime. Lakhowsky affermava invece che “la vita nasce dalle radiazioni e viene mantenuta dalle radiazioni”.
 telluriche,

Grazie al lavoro di questi insigni ricercatori, Simoneton poté concepire l’idea che le cellule nervose umane non solo ricevevano lunghezze d’onda ma erano anche delle trasmittenti: egli era convinto infatti che “ciascuno degli organi essenziali con le loro cellule costituisce un piccolo circuito oscillante”. Qualsiasi ricevitore deve entrare in vibrazione risonante con un emettitore in maniera da raccogliere le sue emissioni. Lakhowsky paragonò il sistema a due pianoforti bene accordati: quando viene battuta una nota sull’uno, esso fa vibrare la stessa nota sull’altro.

Numerosi anni di studio, permisero a Simoneton di dimostrare empiricamente che tutto il vivente in Natura emette una vibrazione o radiazione ben specifica; ma la cosa forse più intrigante è stata quella di rispondere alla domanda: quali vibrazioni indeboliscono l’essere umano e quali invece lo fortificano?
Per le sue misurazione utilizzò un contatore geiger, una camera ionizzante di Wilson, il dosimetro e biometro di Bovis graduato in Angstroms (A°) che poteva misurare al decimilionesimo di millimetro.
Con questo sistema è riuscito a stabilire che ogni essere umano in salute, emette delle radiazioni dai 6200 ai 7000 Angstroms (lunghezza d’onda che corrisponde al colore rosso). Ogni colore in natura ha una sua vibrazione e una sua lunghezza d’onda:

Viola, da 3900 a 4300 A°
Indaco, da 4300 a 4500 A°
Blu, da 4500 a 5200 A°
Verde, da 5200 a 5800 A°
Giallo, da 5800 a 5900 A°
Arancio, da 5900 a 6200 A°
Rosso,  da 6200 a 7800 A°

Dopo estenuanti controlli ed esperimenti su persone sane e malate, Simoneton trovò che la media della vibrazione nelle persone sane è di 6500 A° (in sù), mentre nelle persone malate tale vibrazione è sempre più bassa! Tutti gli esseri viventi, per mantenere e conservare la propria integrità funzionale e il suo sistema vibratorio interno, hanno bisogno di tre principali sorgenti:  

- Le onde telluriche e cosmiche;
- Le onde dello spettro solare;
- Le onde dei prodotti alimentari.

L’uomo quindi si trova in mezzo tra le influenze vibratorie che arrivano dal cosmo, dal Sole e dalla Luna, dalle vibrazioni telluriche del sottosuolo, dalle vibrazioni umane e da quelle degli alimenti.
André Simoneton, diede sempre molta importanza all’aspetto nutrizionale, anche grazie al fatto che il regime vegetariano gli salvò letteralmente la vita. A 23 anni infatti, in piena Grande Guerra (1916), venne riformato dal servizio militare per bronchite bacillare e ricoverato in un ospedale per tubercolosi. A 33 anni era alto 1,69 metri e pesava ben 90 kg, aveva una colibacillosi aggravata da una prostatite con cistite, arteriosclerosi e costipazione molto grave. La sua situazione quindi era molto grave, incurabile per l'epoca.

Fu allora che intraprese una cambio drastico di regime alimentare, diventando vegetariano. L’applicazione “di questo metodo nuovo fu lunga e faticosa” ma dopo sei mesi vide già i primi segnali di miglioramento, e in 4-5 anni riguadagnò la salute completamente! Al punto tale che a 83 anni (nel 1977) pedalava con la bicicletta per 70-80 km, giocava a tennis settimanalmente, sciava, nuotava e faceva addirittura canottaggio.

Visto il suo interesse per lo studio delle energie, indagò dettagliatamente la radiazione emessa dagli alimenti, e la sua importantissima conclusione gli permise di classificare gli alimenti in quattro grandi categorie:

1) Prima categoria: ALIMENTI SUPERIORI
Radiazione superiore a quella trovata nell’uomo: da 10.000 a 6500 A°

2) Seconda categoria: ALIMENTI DI SOSTEGNO
Radiazione variabile tra 6500 e 3000 A°.

3) Terza categoria: ALIMENTI INTERIORI
Radiazione molto inferiore a quella trovata nel corpo umano: sotto i 3000 A°

4) Quarta categoria: ALIMENTI MORTI
Alimenti che non emettono alcuna energia riscontrabile.



ALIMENTI SUPERIORI

La polpa dei frutti freschi ben maturi, le verdure crude e/o cotte a temperature inferiori ai 70 °C, il pane e la farina integrale, la frutta oleosa, le olive, mandorle, noci e noci di cocco, il burro fresco, il formaggio non fermentato e le uova di giornata. Quando la frutta ha maturato correttamente sotto il calore del sole, la sua radiazione è massima. Dopo la maturazione, la lunghezza d’onda è stabile per qualche giorno, spesso qualche settimana nel caso dei frutti d’inverno, per poi decrescere fino a zero. Mangiando un frutto noi assorbiamo la radiazione spettrale del sole e probabilmente anche quella tellurica e cosmica. La sensazione di benessere che proviamo nella regione dello stomaco è dovuta proprio a questo insieme di radiazioni (immagazzinate nella pianta), che sappiamo oscillare tra l’infra-rosso e l’ultra-violetto. Un vero e proprio bagno solare locale! Questo è il motivo per cui Simoneton faceva colazione ogni giorno con un pasto di frutta fresca.



ALIMENTI DI SOSTEGNO

Il latte fresco (dopo 12 h la radiazione scende del 40% e dopo 24 h del 90%), il burro ordinario, le uova, il miele, lo zucchero di canna integrale, l’olio di arachidi, il vino, vegetali e legumi cotti (bollitura).



ALIMENTI INFERIORI

La carne cruda, le uova di due settimane, il latte bollito, caffè, thè, cioccolata, confetture e marmellate, formaggio fermentato, pane bianco.



ALIMENTI MORTI

Le conserve alimentari, le margarine, gli alcolici, liquori, lo zucchero bianco, le farine raffinate e tutti gli alimenti pastorizzati (succhi di frutta, ecc.).

Le conclusioni sono:

a)  Tutti gli alimenti reputati più sani sono quelli con la lunghezza d’onda più elevata, cioè quelli che emettono più energia. Quelli con più vitamine!

b)  Certe procedure, comunemente utilizzate come la cottura, alterano e distruggono alcune qualità degli alimenti.

c)  La freschezza di certi alimenti resta un fattore importantissimo.

d)  Gli alimenti conservati e pastorizzati non conservano alcuna vitalità, sono alimenti morti.

e)  Gli alimenti della terza categoria (inferiori), senza vitamine sono praticamente tutti i polipeptidi (proteine) e quindi basta una piccola carenza nell’apparato digerente (per esempio nel fegato) per scatenare intolleranze all’organismo. Non è estranea infatti l’origine spesso alimentare di emicranie, asma, eczema, orticaria, ecc.

f)  Infine, la stragrande maggioranza degli alimenti della quarta categoria (alimenti morti) se sono mangiati in eccesso, provocano intossicazione.

Gli alimenti per i quali l’essere umano è biologicamente predisposto sono quelli che hanno il maggior quantitativo di acqua biologica, enzimi e vitamine, quindi di vibrazione energetica: gli alimenti della prima categoria: frutta, verdura, noci, cereali. Quando si parla di vitamine s'intendono migliaia di sostanze organiche che SOLO le piante, e non i laboratori, possono produrre. Lo ha dimostrato sperimentalmente il dottor Ehrenfried Pfeiffer (biochimico seguace del filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner). La vita - era solito affermare Pfeiffer - pulsa in modo genuino dal cibo, dal suolo e dalle vitamine vive e come i minerali inorganici, i prodotti chimici e le vitamine sintetiche sono morti. Mediante la cromatografia ha dimostrato che la vitamina C sintetica o acido ascorbico è del tutto diversa dalla vitamina C dei frutti della rosa canina per esempio: quello che manca nell'acido ascorbico è il valore biologico o vitalizzante!

Le immagine seguenti, originali dell'ing. Simoneton tratte dal suo libro, mostrano come la vibrazione degli alimenti decresce con il passare delle ore e dei giorni.
Le pere William dalla maturazione hanno circa 8 giorni in cui emettono radiazioni vitali, dopodichè la vibrazione scende a zero; le pesche hanno una durata di emissione di 10 giorni. Albicocche e prugne mostrano una durata maggiore: circa 15 giorni. Il ciclo vitale di una banana è di 24 giorni, dove nei primi 8 giorni, avendo una energia superiore i 6000 A° rientra negli “alimenti superiori”, i 6 giorni successivi negli “alimenti di sostegno” e gli ultimi 10 giorni invece nella categoria degli “alimenti inferiori”. La logica conclusione è che la frutta va mangiata matura e prima possibile.

Molto interessante è constatare che la lunghezza d’onda della frutta e degli ortaggi disidratati rimane dentro la banda del viola e ultra-violetto: 4/5000 A°, e la frutta disidrata se immersa nell'acqua (processo di idratazione) per almeno 24 h, irradia quasi quanto appena colta. Secondo il paragnostico cecoslovacco Jan Merta, la buccia di mele, pere e altra frutta o verdure, se lasciata immersa in un bicchiere di acqua durante la notte, emette vibrazioni salubri all'acqua che poi può essere bevuta.

Per la salute umana è fondamentale mangiare frutta e verdura crude, visto che la cottura - mera invenzione dell’uomo - distrugge enzimi e vitamine, fa coagulare le proteine e rende inorganici i minerali.
La patata e il frumento sono eccezioni. La patata cruda ha una vibrazione di 2000 A°, cotta nell’acqua arriva a 6000 A°, mentre al forno (con buccia) raggiunge i 9000 A°. Il frumento ha una radianza di 8500 A°, se cotto sale a 9000 °A.

La carota, e gli altri ortaggi hanno una lunghezza d’onda di circa 8000 A°. I legumi (ceci, piselli, lenticchie, fave, ecc) hanno una vibrazione che va da 7000 a 8000 A° da freschi, se seccati da più di qualche settimana, la radiazione è bassa, e dopo parecchi mesi, non hanno più alcuna vitamina, questo è il motivo per cui diventano pesanti ed indigesti.

Le Malattie

Le radiazioni misurate dall'ing. Simoneton non riguardarono solo gli alimenti Egli stabilì che la banda dei microbi e delle malattie va da 3100 A° (valore della meningite, colore ultra-violetto) ai 6250A° (valore della dissenteria, colore infra-rosso). Ecco qualche esempio di malattie:  

Malattia
Vibrazione
Alimenti con la medesima vibrazione
Dissenteria
6250 A°

Difterite
4500 A°

Stafilococco
5400 A°

Tubercolosi
5525 A°
Carne cruda di 10 gg., uovo di 11 giorni, pane bianco
Influenza
5460 A°

Cancro
4874 A°
Carne cruda di 3 gg., pane bianco
Tetano
4900 A°

Meningocco
3100 A°




La lunghezza d’onda della tubercolosi è pari a 5525 A° e coincide con la carne cruda di 10 giorni, all’uovo di 11 giorni e al pane bianco. Un essere umano canceroso ha una vibrazione di 4875 A° che corrispondono alla carne cruda di 3 giorni e al pane raffinato. Una crisi reumatica ha una vibrazione di 3250 A° e corrisponde alla carne cruda di 4 giorni e all’uovo di 26 giorni. Il francese André Bovis, ha constatato che la lunghezza d’onda del pane bianco (prima della guerra del 1939) era di 4875 A°, proprio la lunghezza d’onda del cancro!
Mentre il pane integrale arriva a 7-8000 A°.
Stabilito che l'essere umano è in buono stato di salute quando le sue cellule vibrano dai 6250 ai 7000 A°, e siccome questa vibrazione può essere mantenuta dalle onde vibranti della medesima lunghezza o superiore, l'uomo si deve nutrire con cibi sani ad altissima radianza: frutta, verdura e semi oleaosi crudi, legumi freschi e cereali cotti a basse temperature. Riduzione o eliminazione dei cibi a bassa vibrazione (carne, cibi cotti ad alta temperatura, alimenti raffinati e pastorizzati) perché sottraggono energia vitale all’intero organismo.

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