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mercoledì 18 maggio 2011

Metodo Gerson: come il nostro corpo può vincere il cancro



Negli ultimi 8 mesi la mia attenzione si è focalizzata su tutte le possibili interazioni che esistono fra salute e alimentazione, non tralasciando le interferenze che i farmaci hanno sulla corretta funzionalità del nostro efficientissimo sistema immunitario.
Sulla base di queste attente osservazioni, sono giunto alla conclusione che una dieta vegana, tendenzialmente crudista (quindi assenza di carne, uova, latte e derivati) sia fondamentale per mantenere costantemente in perfetta efficienza tutte le funzionalità del nostro organismo.
Quindi anche i sistemi di difesa risultano essere sempre "pronti" a qualsiasi attacco, sia esso proveniente da virus, batteri, funghi o cellule "anomale". Sarà anche per questo motivo che non sono più soggetto a febbre, raffreddore, o qualsiasi altro malanno proprio da quando ho iniziato questo nuovo regime alimentare. Non solo, le energie sembrano essersi moltiplicate, le ore operative del giorno sembrano molto più fruttuose e durante la notte riesco a dormire di un sonno pieno ed appagante.
La cosa che più mi allieta è che negli ultimi giorni sono riuscito anche a trovare diversi riscontri in alcune ricerche di illustri medici sulla lotta per il cancro, che basano le loro teorie (ed anche sperimentazioni) avvalendosi proprio di un radicale cambiamento del regime alimentare. Uno di questi pilastri della medicina a cui alludo fu proprio il dottor Max Gerson. Vi sottopongo quindi un articolo molto interessante che vi aprirà nuovi orizzonti relativamente alla conoscenza di questa temutissima e oggi spesso mortale malattia.


La Medicina del dottor MAX  GERSON
Una "storia mozzafiato" firmata da Giuliano Dego
 
Un medico tedesco durante la 2° guerra mondiale, scopre una potente terapia antitumorale non farmacologica, la terapia che e' stata successivamente convalidata negli anni Novanta pur continuando ed essere ignorata dalla medicina ufficiale.
Questa e' una lunga storia legata alla controversa questione delle terapie "dolci" alternative.
La terapia del dottor Max Gerson, boicottata per decenni, è stata convalidata per tre volte negli anni '90: dall'università di Graz, da quel Karol Sikora che aveva guidato l'équipe internazionale di controllo sul metodo Di Bella, e dall'istituto di patologia delle Forze Armate Americane.
Oggi ha aperto un Centro ove viene applicata la sua teoria sui pazienti che prenotano le sue cure, in Messico a 40 km dalla frontiera USA, paese ove risiede il suo ufficio di pubbliche relazioni a San Diego, CAL., dato che
negli USA e' impossibile operare sui pazienti con Protocolli al di fuori da quelli ufficiali, i quali sono dettati dettati dalle case farmaceutiche...
Chi è stato il dottor Max ?
«Un medico ebreo tedesco che ha perso 57 familiari nelle camere a gas naziste ed è morto esule a New York nel 1959. Un suo paziente, il premio Nobel Schweitzer, l'aveva definito "uno dei geni della medicina"».
Cosa ha fatto ?
«Ha ottenuto risultati straordinari nella cura delle malattie degenerative. Oltre a Schweitzer, alla moglie e alla figlia di questi e a moltissimi altri pazienti, ha guarito attraverso la sua terapia biologica e non tossica il cancelliere Dollfuss, Marlene Dietrich, Giorgio V d'Inghilterra, Antony Quinn. Gerson sosteneva, profeticamente, che bisogna tornare al cibo biologico per evitare un secondo olocausto dovuto al cancro».
Racconta il sig. Dego, è uno dei tanti soggetti guariti...
«La terapia Gerson mi ha curato da una grave malattia degenerativa, e mi sono sentito in dovere di raccontare la mia storia, oltre a tante altre più sconvolgenti. Ho documentato tutto, a partire dalle grotte sotterranee della Westfalia, tra pazienti del dottor Max braccati dalla Gestapo, amori disperati e umanissime avventure. Il libro da me scritto, dà anche una rappresentazione realistica dell'intero secolo, dalla Belle Epoque ai nostri giorni».
vedi anche
Cancro e Medicina Naturale
  +  Protocollo della Salute
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Il rosso oceano interno
. Il Metodo Gerson - vedi: Acqua del Corpo
Questo intervento è tratto dalla conferenza dell’autore alla Cancer Control Society (capitolo giapponese) del 25-26 luglio 2009.
In esso spicca con chiarezza l’importanza di mantenere il sangue su un pH soglia ottimale alla sua stessa buona ossigenazione ed a quella dell’organismo. Una cellula carente di ossigeno non è più in grado di differenziarsi iniziando il cammino della ”indifferenziazione” o cancerosi.
Nel 1924, Otto Warburg (che in seguito sarebbe stato proposto due volte come candidato al Premio Nobel) fece l’interessante osservazione che le origini del cancro potevano farsi risalire alla ridotta capacità del torrente sanguigno di trasportare ossigeno. Senza ossigeno, le cellule perdono rapidamente ogni possibilità di sopravvivenza. Come reagiscono ?
Chiaramente, non è che il sangue smetta improvvisamente di trasportare ossigeno; piuttosto, la perdita della capacità di trasportare ossigeno è un processo graduale e non necessariamente continuo, a causa del quale gli effetti nocivi della privazione di ossigeno aumentano progressivamente.
Prenderemo inoltre in esame l’idea di Warburg (apparentemente sbagliata) secondo cui il deterioramento della capacità di trasportare ossigeno da parte del sangue, una volta cominciato, non può essere invertito.
La capacità del nostro corpo di mantenere un buono stato funzionale dipende da molte sue proprietà chimiche, elettriche e fisiche.
I globuli rossi
Il torrente sanguigno è il nostro “oceano” interno, il liquido che rifornisce ogni cellula dell’ossigeno e dei nutrienti necessari per sopravvivere, portando via, allo stesso tempo, i prodotti di scarto, in modo che il metabolismo non sia ostacolato o contaminato dalle tossine a cui siamo soggetti per il semplice fatto che viviamo in un ambiente imperfetto.
Le strutture che permettono al nostro sangue di trasportare ossigeno sono i globuli rossi, piccoli emisferi vuoti che assorbono ossigeno alla superficie e sono abbastanza piccoli e flessibili da riuscire a insinuarsi nei minuscoli capillari che li trasportano nei punti più distanti del sistema circolatorio. Tutti i globuli devono galleggiare nel siero separati dagli altri globuli, altrimenti possono “coagularsi” e perdere la loro indispensabile flessibilità (per non parlare del fatto che diminuirebbe la superficie utile per trasportare ossigeno).
Ogni globulo rosso trasporta in superficie una certa quantità di elettroni, i quali gli conferiscono una carica negativa.
Il pH del sangue dovrebbe essere leggermente al di sopra di 7.0, il pH dell’acqua neutra; al di sotto di 7.0 siamo in ambiente acido, al di sopra in ambiente alcalino. Un pH leggermente alcalino, tra 7.35 e 7.40, è considerato ottimale per il sangue.
I nostri processi fisiologici sono sensibilissimi a ogni minima variazione del pH, e il mantenimento dei valori corretti è definito “omeostasi”. Se uno solo dei valori ideali (concentrazione chimica, acidità, viscosità, temperatura, volume, etc.) varia anche di pochissimo, la nostra sopravvivenza è a rischio.
Se il pH del torrente sanguigno scende sotto 7.0, il sangue “diventa acido” e gli elettroni che allontanano i globuli gli uni dagli altri vengono meno.
Senza ossigeno
Sorge la domanda: "Cosa accade alle cellule del corpo quando non ricevono più ossigeno ?".
In molti casi, le cellule prive di ossigeno per lunghi periodi semplicemente muoiono. Decomponendosi, creano ancora più acidità, facendo scendere ulteriormente il pH. Alcune cellule, invece, per sopravvivere “cambiano marcia” e passano a uno stato in cui non hanno bisogno di ossigeno per creare energia.
Lo stato sano e normale della cellula è quello del metabolismo “ossidativo”, in cui l’ossigeno e i nutrienti vengono utilizzati per creare energia (ATP) e sopravvivere, funzionare e riprodursi. Altrimenti lo stato privo di ossigeno a cui passano, detto “fermentativo”, sottende, per creare energia, il processo molto meno efficiente della glicolisi. In tale stato, anziché produrre energia, acqua e anidride carbonica, le cellule producono quantità minime di energia e acido lattico, il quale diminuisce ulteriormente il pH circostante.
Poiché producono molta meno energia che nello stato ossidativo (solo circa il 7%), le cellule in stato fermentativo possono soltanto scindersi e crescere, scindersi e crescere, anziché contribuire all’efficienza del corpo. Esse non sono più cellule “differenziate” dei muscoli, dei nervi, delle ossa o dei grassi, con un’utile funzione all’interno del corpo; sono diventate cellule “indifferenziate” o cancerogene. È importante capire che le cellule cancerogene non sono nemici che vengono dall’esterno.
Esse rappresentano il tentativo disperato da parte di alcune cellule di sopravvivere anche quando non ricevono abbastanza ossigeno per un metabolismo sano.
Dire che stiamo “combattendo il cancro”, quindi, rappresenta un fraintendimento totale: il “cancro” è solo il tentativo disperato delle nostre cellule di restare vive !
Combattere contro di esse, in realtà, vuol dire combattere contro noi stessi.
Acqua salata
Molti libri e documenti che abbiamo consultato per studiare questo fenomeno affermano senza ombra di dubbio che il cancro non può sopravvivere in ambiente alcalino. Provate a immaginare cosa accade a un pesce sano di acqua salata se viene improvvisamente messo tra le chiare, fresche acque di un lago: i suoi organi interni, perfettamente funzionanti nell’acqua salata, nel nuovo ambiente si deteriorano e muoiono.
La stessa cosa accade alle cellule cancerogene quando l’ambiente acido in cui prosperano diventa alcalino. Dunque, mantenere il nostro ambiente interno a un pH ottimale di 7.35 dovrebbe prevenire il cancro, e persino invertirlo !
La chiave per prevenire il cancro sta nel non lasciare mai che il pH del corpo scenda al di sotto di 7.35, se possibile.
Ci sono cibi e cibi
Ora dobbiamo tornare al punto di partenza e scoprire perché i sistemi corporei non sono riusciti a espletare la loro funzione principale. 
Scopriamo che i cibi che mangiamo, le scelte alimentari che compiamo più volte al giorno, hanno effetti notevoli sull’equilibrio acido/base del nostro torrente sanguigno.
Ci sono cibi che creano e mantengono un sano ambiente alcalino, incoraggiando la circolazione dell’ossigeno nel nostro sangue, mentre altri creano e rafforzano un pericoloso ambiente acido.
Questi non sono necessariamente cibi che risultano acidi o alcalini al gusto o alla misurazione, nella loro forma naturale: i limoni, per esempio, nonostante la loro acidità, quando vengono metabolizzati (digeriti), creano alcali nel nostro corpo.
È la natura chimica del residuo (le “ceneri”) rimanente dopo che l’alimento è stato metabolizzato a determinare se un alimento crea alcalinità o acidità.
Quando mangiamo prodotti vegetali, in genere, le ceneri rimanenti dopo che il nostro corpo “brucia” il carburante creano condizioni alcaline. All’altro estremo, quando consumiamo e metabolizziamo prodotti animali – per esempio pollo, pesce, bistecca, maiale, uova e latte (proteine animali) – le ceneri restanti tendono a creare acidità, a causa dell’elevato contenuto fosforico degli alimenti. Il fosforo delle ceneri si combina con l’acqua del nostro corpo, creando acido fosforico.
Se mangiamo sempre alimenti che creano acidità, senza bilanciarli con alimenti che creano alcali, costruiremo e manterremo per le nostre cellule un ambiente acido, quindi anaerobico (privo di ossigeno).
Questa condizione, come ha fatto notare Warburg, favorisce il cancro. Possiamo vedere i risultati della succitata sequenza nello stato di salute della popolazione degli Stati Uniti, dove il consumo di carne e di alimenti animali è maggiore che nel resto del mondo: l’incidenza dei tumori, negli Stati Uniti, è oggi di una persona ogni 2.3, e aumenta sempre di più.
T. Colin Campbell, PhD, il più insigne nutrizionista degli Stati Uniti (e forse del mondo intero) ha analizzato i rapporti tra proteine animali e cancro in uno studio condotto nelle Filippine.
In certi casi, riducendo l’assunzione di proteine animali, la crescita del tumore s’invertì.
Un genio della medicina
Il dottor Max Gerson, il famoso medico tedesco definito dal suo amico premio Nobel Albert Schweitzer “Uno dei più importanti geni della Medicina mai esistiti”, scoprì che facendo seguire ai pazienti una dieta strettamente vegetariana, eliminando dall’ambiente tutti i fattori noti come cancerogeni e “inondando” il corpo di nutrienti vegetali bio-disponibili, essi rispondevano in modo molto positivo dopo appena una settimana o meno !
La circolazione migliorava, il trasporto dell’ossigeno era ripristinato e il sistema immunitario tornava ai compiti che gli erano propri, ovvero: proteggere il corpo dalle infezioni e dalle cellule anomale, e ricostruire le strutture danneggiate.
Si tenga presente, per favore, che uno degli importanti effetti di una dieta strettamente vegetariana è il rapido ripristino del giusto livello di pH nel sangue, e quindi della sua capacità di trasportare ossigeno, o ciò che Warburg riteneva impossibile !
Dopo un anno e mezzo, due, la terapia dietetica di Gerson, unita a una potente disintossicazione del fegato, può invertire e riparare i danni provocati da una vita di scelte nutrizionali inadeguate, invertire un tumore avanzato, ricostruire i sistemi di organi danneggiati e ripristinare una salute duratura.
Per esempio, uno dei pazienti del dottor Gerson, William Schickel, cominciò la terapia Gerson all’età di 32 anni, mentre stava morendo per un linfoma avanzato e incurabile. Guarito, ha avuto una lunga vita produttiva ed è morto solo qualche mese fa, a quasi novant’anni.
Ebbene, la Terapia Gerson è chiaramente molto di più che un insieme composto da dieta vegetariana, succhi e clisteri disintossicanti al caffè.
Nel mondo di oggi il cancro è diventato molto diffuso a causa del modo in cui mangiamo; degli inquinanti chimici che immettiamo continuamente nell’aria, nell’acqua e nel cibo; del fatto che le piante crescono su suoli carenti, con fertilizzanti artificiali e pesticidi velenosi; dei farmaci tossici che prendiamo su prescrizione o agli angoli della strada; della mancanza di informazioni da parte delle istituzioni mediche, farmaceutiche, agricole e scientifiche sugli effetti nocivi delle loro pratiche redditizie, ma tossiche e dannose.
Da quasi 100 anni, benché vi siano stati investiti centinaia di miliardi di dollari, la “ricerca” sul cancro ha accuratamente evitato di prendere in considerazione l’opera di Gerson e Warburg, che già da molto tempo l’avrebbe condotta a una cura efficace del cancro.
È sufficiente considerare ciò per concludere che gli interessi commerciali delle agenzie mediche, farmaceutiche e governative non hanno nulla a che fare con la cura della malattia cronica, poiché nessuno si può arricchire raccomandando una dieta sana.
Sta ai singoli individui riscoprire da soli l’opera di chi ha svelato, nel corso dei secoli, i segreti della salute e della guarigione.
I clisteri per sostenere il fegato
Uno degli elementi più importanti della Terapia Gerson sono i clisteri disintossicanti al caffè. Quando il corpo riceve una grande quantità di nutrienti, attraverso 13 succhi di frutta e verdure al giorno, appena spremuti, e tre abbondanti pasti vegetariani, l’ambiente interno del corpo diventa alcalino. Non solo le tossine accumulatesi tutta la vita all’interno delle cellule fuoriescono, ma le cellule maligne cominciano a morire.
I residui di questi due processi devono essere trasportati dal torrente sanguigno, condotti al fegato e filtrati per essere espulsi. Ma il fegato di un malato di cancro è già molto compromesso e potrebbe essere sopraffatto dal carico addizionale di tossine e cellule cancerogene morte. Senza un adeguato supporto per espellere le tossine dal fegato, il paziente potrebbe cadere in coma epatico (del fegato) e persino morire.
Nei primi stadi della terapia Gerson anticancro, sono necessari fino a cinque o più clisteri quotidiani di caffè, per favorire il deflusso delle numerose tossine dal fegato e dal tratto intestinale.
Attenzione, per favore: il clistere di caffè non è finalizzato a svuotare il colon; il suo preciso compito è quello di far defluire le tossine dal fegato. È anche un potente analgesico, in quanto la tossicità è la causa fondamentale praticamente di ogni dolore cronico.
Questo articolo e' stato scritto da Howard Straus, nipote del Dottor Max Gerson, che si è laureato al Massachusetts Institute of Technology (MIT), e attualmente vive a Carmel, in California. Da 20 anni si impegna per la terapia Gerson, come uno dei direttori del Gerson Institute, redattore capo del Notiziario Gerson Healing Newletter, Presidente del Cancer Research Wellness Institute e come editore di numerosi volumi e opuscoli sulla Terapia Gerson.
Ha negoziato la pubblicazione in 9 lingue del volume Healing the Gerson Way (Guarire con il Metodo Gerson, pubblicato in Italia dalla Macro Edizioni nel 2009) ed è l’autore di una biografia di suo nonno: Dr. Max Gerson: Healing the Hopeless, tradotto anche in tedesco. Howard Straus ha tenuto conferenze in Tailandia, Malesia, Singapore, Giappone, Canada e in molte località negli Stati Uniti, ed è spesso ospite su programmi radiofonici che trattano il tema del benessere. E’ apparso sulla TV nazionale in Singapore e Colombia.
By Dottor Howard Straus  
Tratto da “Scienza & Conoscenza” - Anno 9, I° trimestre 2010

In questa sequenza video viene descritta l'epopea del dott. Gerson.


Le teorie del dott. Gerson, trovano valida conferma nelle ultime scoperte scientifiche in campo nutrizionistico.
Per un interessante approfondimento vi invito a visionare alcuni post precedentemente pubblicati:

Ci sono inoltre altre cure che si basano su principi molto simili a quelli esposti da Gerson che vale la pena di citare. Uno di questi è il metodo Hamer (Nuova Medicina Germanica), al quale si è affidato la Brigliadori per guarire da un cancro per il quale le avevano diagnosticato 6 mesi di vita (come potete leggere da questa intervista), l'altro invece è il metodo Simoncini.
Potrete avere un quadro completo su come operano le terapie dei su citati ricercatori, visualizzando i video, fino alla fine, del mio precedente post:

Gerson, Hamer, Simoncini. Onesti ricercatori indipendenti, che si sono battuti con tutte le loro forze, in difesa delle loro cure "naturali" e quindi non brevettabili per trarne profitto, per non essere sopraffati dal corrotto sistema delle case farmaceutiche, le quali fanno delle nostre malattie un business di successo, brevettando continuamente farmaci artificiali e denigrando l'importanza di una sana alimentazione nel dire basta, definitivamente, alla stragrande maggioranza delle malattie che colpisono quotidianamente milioni di persone.

2 commenti:

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