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mercoledì 27 aprile 2011

Rifiuti e Nucleare. Questione di speculazione.

L'Italia, con le sue vicende degli ultimi anni sullo smaltimento dei rifiuti, si è sicuramente distinta anche all'estero per la sua "impeccabile" gestione degli stessi. Certo, viene da chiedersi se dai rifiuti ci si possa ricavare qualcosa, ma quando la politica irrompe coadiuvata da facoltosi imprenditori, allora la risposta è certamente positiva. Non da meno risulta essere il nucleare. Sarà un caso che diverse e influenti aziende italiane (e non) stanno investendo (o stanno cercando di farlo) in Italia, nel settore rifiuti e nucleare? Con il video che seguirà, Beppe Grillo ci darà la sua visione di questo "sporco" e squallido affare.


Vorrei sottolineare che questo video è stato girato a Milano, alla fine di Ottobre del 2010. Ovvero quando l'incidente di Fukushima non era ancora avvenuto. Sembra che Grillo avesse quasi profetizzato gli enormi rischi del nucleare. Inoltre vi invito a rileggere un mio precedente post "cosa c'è dietro lo stop al nucleare" pubblicato il 25 aprile scorso, nel quale vengono spiegati i motivi per cui, allo stato attuale, il governo ha deciso di fare dietro front, o meglio, rimandare le decisioni sul nucleare ai prossimi anni, nella speranza che gli italiani, nel frattempo, possano dimenticare la tragedia giapponese. E infatti, come volevasi dimostrare, Berlusconi, vedendosi smascherato, è costretto subito dopo a dichiarare ufficialmente le sue intenzioni, come si può evincere da questo video.



Questo invece è l'articolo apparso su "Repubblica" in data 26 aprile, che riassume le parole del premier:


ROMA - Premette: "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo". Poi ammette senza giri di parole il bluff dell'esecutivo: "La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare". Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria nucleare" del governo. Quello stop, a detta di Berlusconi momentaneo, seguito al disastro di Fukushima 1, che ha reso vano il referendum previsto per giugno 2. E che, con tutta probabilità, avrebbe visto la bocciatura della scelta nuclearista.
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare" dice il Cavaliere. "Siamo assolutamente convinti che il nucleare sia il futuro per tutto il mondo - aggiunge Berlusconi - L'energia nucleare è sempre la più sicura". Anche perché, assicura, il disastro giapponese si è verificato perchè la centrale di Fukushima era stata edificata su un terreno che non lo permetteva.
Quel che è certo, continua il premier, è che il futuro dei contratti tra Enel e Edf sul nucleare non pare compromesso: "Non vengono abrogati, non vengono annullati e stiamo decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti come quelli relativi alla formazione".
Sarkozy. "Rispettiamo la decisione dell'Italia ma se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico - dice Sarkozy -  siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali".
Le reazioni. "Berlusconi ha confessato. Abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne" attacca il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Simile il commento espresso in una nota ufficiale del Pd: "Berlusconi ha gettato la maschera confermando che la moratoria sul nucleare è un bluff". "Pertanto - prosegue il comunicato - visto che l'emendamento del governo non cancella l'attuazione del piano di costruzione di nuove  centrali nucleari,  il referendum abrogativo è pienamente in vigore. Chiaramente più della salute degli italiani e dei costi assurdi di un progetto assolutamente non conveniente il governo antepone interessi che alla luce delle carte di WikiLeaks sono sempre più oscuri e controversi. D'altra parte se questo governo si appella tutti i giorni alla volontà popolare perchè deve averne paura i prossimi 12 e 13 giugno?". 
Dura anche la reazione di Sinistra ecologia e libertà. "Le parole di Berlusconi - dice il leader Nichi Vendola - sono l'immediata conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese". Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono la prova provata dell'inganno del governo sul nucleare". Per Greenpeace "le dichiarazioni di Berlusconi "svelano il segreto di Pulcinella: la moratoria sul nucleare è una vergognosa pagliacciata per evitare il referendum del 12 giugno" mentre il Wwf afferma che "la volontà popolare non deve essere ignorata, o si mette una pietra tombale sul nucleare oppure si va al voto con il referendum".


Non ci sono parole, certamente al governo la salute della nazione interessa poco. Ciò che interessa davvero ai politici è riempire le tasche loro e di chi li manovra, servendosi di ogni mezzo e disinteressandosi del rispetto della vita altrui.

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